Attraverso una rilettura del Tieste di Seneca, lo spettacolo è un’indagine sulle passioni umane che, cieche e violente, precipitano l’uomo nella “oscurità senza lume”, e lo condannano, colpevole, all’assopimento della ragione. Il crimine sovverte l’ordine delle cose, il fratello versa il sangue del fratello, il sole si oscura, le costellazioni celesti precipitano sulla Terra. E’ tragedia.
Eppure, nonostante sconvolga l’uomo, è tragedia dell’uomo. Questioni naturali, di sangue e viscerale amore, di distacco e ripugnanza, che si intrecciano – cozzando con stridore – con questioni alte, culturali, come il senso della giustizia, il destino, la libertà degli uomini.
La scelta di una ambientazione tipica e popolare è vicina alle ragioni del cuore e coincidente con la biografia delle origini della compagnia: la Sicilia, dove la famiglia, il suo senso e il suo peso, il vincolo sanguigno che ne deriva, molto spesso sono solo un “sistema”, una sorta di ricatto condiviso, per tenere nascosti nell’armadio scheletri e panni sporchi, liberando la comunità esterna dal dovere di interferire in questioni di sangue. In scena la Compagnia “La Bottega del Pane” per la regia di Cinzia Maccagnano con musiche originali di Paolo Fontana e Fabio Lorenzi, e la partecipazione straordinaria del Quartetto Vocale Femminile Tarè