L’idea di questo progetto nasce dalla percezione di un processo di estinzione della musica e, in generale, di tutta l’arte di ricerca. Le cause sono diverse e sarebbe interessante che si potesse ricreare un dibattito e uno scambio tra le varie realtà che lottano per la sopravvivenza.
Nel frattempo si può tentare di trovare modi e proposte che tengano conto del deserto delle istituzioni e della apparente disaffezione del pubblico.
L’obiettivo è invitare a Roma improvvisatori, ma non solo, della scena internazionale che, nonostante le difficoltà, è viva ed estremamente interessante e sconosciuta ai più, e offrire loro la possiblità di fare un concerto che verrà registrato nei locali dello studio Hemiola.
Lo studio Hemiola è sito a Roma in Via dei Malatesta 33, dispone di tre sale di ripresa comunicanti anche visivamente e di un’ampia regia, oltre che di sala macchine, uffici, servizi e magazzini. E’ una struttura completamente realizzata con materiali ecocompatibili e ogni ambiente è climatizzato in modo indipendente con costante riciclo di aria di rinnovo. L’atmosfera elegante e raffinata e il design molto curato dello studio, oltre che l’illuminazione molto vicina a quella di un set teatrale, lo rendono un ambiente ideale per lo svolgimento di tali eventi.
Nella impossibilità di assicurare agli artisti un cachet dignitoso, gli si offre l’opportunità di suonare davanti ad un pubblico interessato e silenzioso e di avere in cambio la coproprietà di una registrazione professionale che può diventare disco live o comunque documento dell’evento. I costi dei servizi saranno coperti da una quota richiesta al pubblico, che tendenzialmente sarà convocato tramite invito personale.
Il pubblico ha la possibilità di assistere ad un concerto con l’atmosfera di una registrazione e trovarsi quindi in una condizione di ascolto diversa, che può anche essere implementata da proiezioni o altri eventi performativi.
Questa è la dimensione migliore per l’improvvisazione ma anche per le esecuzioni di composizioni di musica contemporanea e altre forme di espressione.
A questo si aggiunga la possibilità per l’artista, qualora lo voglia, di tenere un seminario che è strumento di profonda e pratica conoscenza che può piantare un seme nel terreno arido e magari far nascere una vegetazione rigogliosa e nuova.